mercoledì 4 dicembre 2024

PASQUALE ESPOSITO, BARMAN

   Eccomi qua, in un treno diretto a Sud. Destinato ad un percorso inverso rispetto ai miei genitori che trent’anni fa migrarono al Nord, dove sono nato io, 19 anni fa. In provincia di Trento, fra le montagne più belle del mondo.

  Ora sono diretto al mare più bello del mondo, ma ancora non sono convinto. Napoli è una città caotica, sporca,  la gente urla sempre, sono preoccupato. In questi giorni ci sono anche tante scosse di terremoto, non mi sento sicuro, è una terra instabile, capricciosa.

   A dire il vero tifo Napoli come il mio papà, quindi un legame con la città ce l’ho. Lui mi parla sempre di Maradona. Ora è diventato una specie di dio, ma forse lo è sempre stato, a vederlo giocare.

L’anno scorso per lo scudetto hanno festeggiato per sei mesi, certo, sarà stato bello.

   Zio Tonino mi ha rassicurato, Napoli è migliorata, è piena di turisti, molto più pulita, dice che mi troverò bene. Speriamo.

Devo fare la gavetta, così mi dicono tutti. Quando sarò diventato davvero bravo, allora potrò anche andare a Las Vegas dove i barman guadagnano anche mille euro a serata. Mille euro!

  E’ stato buono zio Tonino, mi ha aiutato; con questo diploma dell’istituto alberghiero cos’altro avrei potuto fare? E’ vero che sono bravo, ho avuto sempre buoni voti, ma non ho mai lavorato. Una cosa è preparare cocktails a scuola per finta, una cosa è aver a che fare con le persone.

Solo che, ora sono proprio le persone che mi preoccupano. Qua parlano sempre, vogliono chiacchierare di continuo.

 E poi c’è un’altra cosa: il caffè.

Il fatto è che a Napoli il caffè è una specie di dio, come Maradona. C’è un rituale preciso per prepararlo, a casa e al bar, e ne prendono di continuo. Chissà quanti ne dovrò fare! Certo, imparerò!

Prendono il caffè per parlare, per litigare, per fare pace, per passare il tempo. Sarà per questo che urlano tanto e gesticolano, la caffeina li rende nervosi.

Devo imparare bene tutti i passaggi per prepararlo e servirlo. Devo ricordarmi sempre di tutto, stare attento.

Il bicchiere d’acqua insieme al caffè, innanzitutto, che è pure gratuita, sempre. Dice zio Tonino che l’acqua è come l’aria e non si può far pagare per respirare. Certo, è giusto.

E poi quella storia della coda di zoccola, mannaggia a me e a lui! Lui dice che il caffè deve uscire dalla macchinetta del bar prima a gocce e poi in un filo sottile, proprio come la coda di un topo, la zoccola appunto. E per non più di trenta secondi.

Sono agitato, a scuola queste cose non ce le dicevano.

E ci sta pure un’altra  storia, quella del “sospeso”. Si deve sempre annotare, se qualcuno offre un caffè a chi non ha i soldi e viene dopo. Questa però è una bella cosa, è come dimostrare amicizia per tutti, anche per gli sconosciuti. Ma pure bisogna ricordarsela!

Sono arrivato!

NAPOLI - PIAZZA GARIBALDI

Eccomi qua, comincia l’avventura. Vedo zio Tonino che mi aspetta, meno male! Ci sta pure zia Concettina, sono affettuosi, e mio cugino Salvatore che pure lavora nel bar. Tutta la famiglia!

   -“Ciao, bello guagliò, comme staj? Vedrai che ti troverai bene qua. Hai fatto buon viaggio? Hai mangiato?”

      -“Ciao zio, ciao zia, sì è tutto a posto!”

     -“Jamm bellu guagliò, (Andiamo bel ragazzo) ti ambienterai presto, non ti preoccupare, hai sangue partenopeo nelle vene! Ma prima di tutto andiamoci a prendere un bel caffè, al bar della stazione, poi ti spiego tutto.

Sediamoci al tavolino, sarai stanco, e poi il caffè si prende con calma, senza fretta.”

Stiamo attenti a seguire le regole, sempre.”

     -“Le regole si, zio, le ripasserò”

     -“Il bicchier d’acqua, da bere prima del caffè, mai dopo, per pulirsi la bocca e assaporare meglio il gusto.

Poi assicurarsi che il caffè abbia le tre C,  le conosci Pasqualì?”

      -“No zio,”

      -“Ci sono due scuole di pensiero: quella più seria che ti dice : Caldo, comodo e carico, perchè il caffè vero deve essere ristretto, solo se te lo chiedono lo fai lungo!

E l’altra è in dialetto e dice: Comme cazz coce (come cavolo scotta!) perchè il caffè deve essere bollente!

Ah, dimenticavo, per il barista la regola più importante è: deve scendere a coda di zoccola! “

      -“Sì questa la sapevo”

      -“Siamo pronti?”

      -“Sì zio, ( più o meno)”

Pasqualino tra sè:

-“Mamma mia, non è che il caffè mi farà agitare ancora di più?

Però, che profumo, e devo dire che è davvero buono!”

© Silvana Maroni

 


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