giovedì 23 maggio 2024

VESUVIO

 VESUVIO

M’inerpico sulle pendici glabre

striate di muschio e macchiate di ginestra.

Mi accoglie la roccia nera,liscia, lunare,

ancora ardente di pura bellezza.

Seguo la curva che si staglia sull’azzurro,

con forme diverse, dagli angoli del golfo,

sul ciglio del baratro inciampo nel passato.

Qui popoli combattevano col fuoco,

scommettevano sui venti

si rifugiavano in mare

per sfuggire alla furia feconda dello sterminatore.

Oggi meta incantevole

cela velate minacce

che accrescono la magia

dei luoghi antichi intagliati nel tufo,

del terreno fertile, di piante che spaccano la lava.

Degna cornice per chi da sempre combatte

e vive sul ciglio dell’ignoto.

Dove tutto può accadere,

dove la vita scorre giorno su giorno

e il futuro si mescola all’azzurro:

incerto, mutevole,

 come mare e cielo

a primavera.

© Silvana Maroni





 

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