PICCOLE STORIE IN BILICO TRA SCIENZA, FANTASCIENZA, MITO, SUPERSTIZIONE E ALTRE PARANOIE
mercoledì 27 gennaio 2016
Mettiamoci comodi…
Sì, mettiamoci comodi e incameriamo qualche piccola informazione che forse ci sorprenderà. Viviamo su un sassolino perso in uno spazio immenso e giriamo come trottole ad una velocità che all'equatore raggiunge i 1.670 Km/h, ai poli è pari a zero e a metà strada, cioè al 45° parallelo, é di circa 1.073 km/h. Ma non basta, il nostro sassolino gira anche intorno al Sole (una stellina di quart’ordine!) ad una velocità media di 107.000 km/h, o se preferite 30 km/sec, più o meno. E non è ancora tutto: il nostro Sole, con il suo corteo di pianeti, Terra compresa, gira intorno al centro della nostra galassia, ossia la Via Lattea. Ancora non è finita: Il nostro pianeta, sempre insieme a tutto il Sistema Solare e a alla Via Lattea, si muove anche all'interno dell'Universo, chi non ha sentito parlare di "Espansione dell'Universo?". Le rispettive velocità sono difficili da quantificare, in quanto si tratta di moti molto complessi. Una cosa è certa: la quiete non esiste! © Silvana Maroni
martedì 26 gennaio 2016
Voyager Golden Record
Il Voyager Golden Record è un disco per grammofono inserito nelle due sonde spaziali del Programma Voyager, lanciato nel 1977, contenente suoni e immagini selezionate al fine di portare le diverse varietà di vita e cultura della Terra. È concepito per qualunque forma di vita extraterrestre o per la specie umana del futuro che lo possa trovare. La sonda Voyager impiegherà 40.000 anni per arrivare nelle vicinanze di un'altra stella.
Melancholy blues di Louis Armstrong ;
Il Preludio e fuga no. 1 in Do maggiore da Il clavicembalo ben temperato, Libro II di Bach interpretato da Glenn Gould;
Il Canto Notturno degli Indiani Navajo;
La Cavatina dal Quartetto n. 13 op.130 in Si bemolle di Beethoven;
Johnny B. Goode di Chuck Berry.
Incluso nella parte audio di "I suoni della terra" vi è una traccia contenente il messaggio Per aspera ad astra in Codice Morse.
© Silvana Maroni
« Questo è un regalo di un piccolo e distante pianeta, un frammento dei nostri suoni, della nostra scienza, delle nostre immagini, della nostra musica, dei nostri pensieri e sentimenti. Stiamo cercando di sopravvivere ai nostri tempi, ma potremmo farlo nei vostri. » (Jimmy Carter, Presidente degli Stati Uniti d'America)Il contenuto del disco venne selezionato per la NASA da una commissione guidata da Carl Sagan della Cornell University. Sagan e la commissione misero insieme una varietà di 115 immagini e un gran numero di suoni naturali, come quelli prodotti dalle onde, dal vento, dai tuoni e suoni prodotti da animali, come il canto degli uccelli e quello delle balene. Inoltre venne inserita una selezione musicale proveniente da diverse culture e diverse epoche, oltre ai saluti di abitanti della Terra in 55 lingue diverse e la riproduzione del messaggio del presidente degli U.S.A. Jimmy Carter e del Segretario generale delle Nazioni Unite Kurt Waldheim. Dopo le critiche ricevute dalla NASA sull'inserimento nelle placche del programma Pioneer dell'immagine di un corpo maschile e uno femminile nudi, l'agenzia spaziale non permise a Sagan di inserire immagini di uomini e donne nudi. I saluti nelle diverse lingue iniziano con l'accadico, lingua diffusa nel Vicino Oriente a partire dal III millennio a.C., e finiscono con la lingua Wu, parlata attualmente in Cina. La sonda Voyager 1 è stata lanciata nel 1977, ha passato l'orbita di Plutone nel 1990, e lasciato il sistema solare (cioè passando il limite oltre il quale l'attrazione gravitazionale del Sole non è più dominante su quella delle altre stelle vicine) nel novembre 2004. Adesso è in viaggio nello spazio interstellare. Come Carl Sagan ha notato,
"La navicella potrà essere trovata e la registrazione visualizzata solo se esistono civiltà avanzate che viaggiano nello spazio interstellare. Ma il lancio di questa bottiglia nell'oceano cosmico è un messaggio di grande speranza circa la vita su questo pianeta".La sezione che include i brani musicali è particolarmente suggestiva, comprende tra l'altro:
Melancholy blues di Louis Armstrong ;
Il Preludio e fuga no. 1 in Do maggiore da Il clavicembalo ben temperato, Libro II di Bach interpretato da Glenn Gould;
Il Canto Notturno degli Indiani Navajo;
La Cavatina dal Quartetto n. 13 op.130 in Si bemolle di Beethoven;
Johnny B. Goode di Chuck Berry.
Incluso nella parte audio di "I suoni della terra" vi è una traccia contenente il messaggio Per aspera ad astra in Codice Morse.
© Silvana Maroni
domenica 24 gennaio 2016
INFINITO
L'infinito matematico
ha la forma di un otto coricato.
Leopardi vi naufragò
guardando
oltre una siepe e un colle.
Einstein lo trovò nell'universo
e nella stupidità dell'uomo.
L'infinito è un tempo circolare,
uno spazio senza involucro.
E' nei numeri che non finiscono mai,
è fra un numero e il suo successivo.
L'infinito è nel ciclo di una goccia d'acqua,
nelle trasformazioni della materia
che imputridisce per poi rinascere.
Cerchi nell'acqua,
onde simmetriche,
da un epicentro di energia indifferenziata
diffondono verso l'immenso:
Viaggiano a cavallo di un raggio di luce
senza mai interrompere la folle corsa
sorpassano il braccio di Orione,
Andromeda,
s'incurvano inghiottite dal vortice oscuro
di un buco nero.
Ma riemergono.
Dove?
In un Universo di antimateria?
in una stella abortita?
Nel buio profondo del nulla,
Forse.
ha la forma di un otto coricato.
Leopardi vi naufragò
guardando
oltre una siepe e un colle.
Einstein lo trovò nell'universo
e nella stupidità dell'uomo.
L'infinito è un tempo circolare,
uno spazio senza involucro.
E' nei numeri che non finiscono mai,
è fra un numero e il suo successivo.
L'infinito è nel ciclo di una goccia d'acqua,
nelle trasformazioni della materia
che imputridisce per poi rinascere.
Cerchi nell'acqua,
onde simmetriche,
da un epicentro di energia indifferenziata
diffondono verso l'immenso:
Viaggiano a cavallo di un raggio di luce
senza mai interrompere la folle corsa
sorpassano il braccio di Orione,
Andromeda,
s'incurvano inghiottite dal vortice oscuro
di un buco nero.
Ma riemergono.
Dove?
In un Universo di antimateria?
in una stella abortita?
Nel buio profondo del nulla,
Forse.
Riflettiamo...
“Siamo tutti immersi nel fango, ma alcuni di noi guardano alle stelle”
O.W.
Perchè solo alcuni?
“Se più gente si soffermasse a guardare il cielo stellato e a riflettere su ciò che siamo su questa Terra, molti problemi della nostra complicata società troverebbero rapidamente una soluzione”
S.M.
© Silvana Maroni
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