-Bambini, commentiamo la storia di Ulisse?
(Mi aspetto le solite domande: dove, chi, quando, perchè.
Speriamo che Adele partecipi, è sempre taciturna)
-Cosa vi ha colpito? Avete domande?
-Prof, il viaggio, le
disavventure mi sono parse un po’ esagerate, non arrivava mai! Mio padre col
motoscafo...
-Paolo, non esistevano i motori, si viaggiava a vela e a
remi, e poi è volutamente esagerato, per mostrare le difficoltà della vita, che
si superano grazie alla volontà e all’intelligenza...
(Figuriamoci se questo non tirava in ballo il padre e le sue
ricchezze...)
A me ha colpito il racconto delle sirene, dicono che
abitavano dove vado al mare in estate...
-Sì certo Adriana, è un mito.
(Uffa non mi fa mai parlare!)
-E a te Adele, cosa ha colpito?
(Vediamo se riesco a tirarle fuori qualcosa)
Adele alzò gli occhioni blu, sempre tristi e dopo un po’,
sorprendentemente, rispose:
-I mostri maestra, tutti quei mostri, esistevano davvero?
(Sì che esistevano e pure oggi, io zio Salvatore lo vedo
peggio di Polifemo, mi fa paura)
-I mostri rappresentano le difficoltà, vengono identificati
con fenomeni naturali, con luoghi dove il mare era sempre agitato, o soffiavano
venti impetuosi.
(Meno male che partecipa)
-Sì? Quindi non esistevano?
(Non è vero, oggi i mostri ci sono, quando vedo lo zio
arrivare nel furgoncino bianco ho paura, mi guarda con occhi strani, mi dice
cose che mi fanno vergognare).
Suona la campanella.
-Ripassate la lezione bambini, continuiamo domani.
Fuori scuola un furgoncino bianco.
Adele:
-Maestra, le posso dire una cosa?
© Silvana Maroni
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