lunedì 10 febbraio 2025

LA COSA PIU’ PREZIOSA

 Come al solito era in ritardo. Salì in macchina, trafelato, sbattendo la portiera, ascoltando a malapena la moglie che gli raccomandava qualcosa. Al suo fianco lo zaino, con tutta la vita dentro: pc, smartphone, agenda. Poggiato sul sedile, impossibile separarsene.

 Era una giornata di quelle toste, anzi tostissime sul lavoro. Ripassava nella mente tutti gli step fondamentali da seguire: c’era il lancio di una nuova campagna di prodotti. Roba all’avanguardia: avrebbero sbaragliato la concorrenza e lanciato sul mercato innovazioni senza precedenti, nuove apparecchiature informatiche, giochetti da far impallidire l’I.A.

Nel preziosissimo zaino griffato, di morbido cuoio, regalo del capo all’ultimo Natale, c’erano supporti informatici con l’iconografia completa delle nuove magìe. Ripeteva ancora in mente il discorso di presentazione: era pronto, era un Dio, lo aspettavano guadagni e carriera, non vedeva l’ora. Era gasatissimo.

Arrivò sgommando, parcheggiò con una manovra unica di cui si autocongratulò e si catapultò nel cortile con il preziosissimo carico: lo zaino portato fra le braccia, stretto sul cuore, come un vero tesoro. A passo svelto si avviava a salire, ma gli venne in mente un soffio, un sussurro, qualcosa che sua moglie gli aveva rammentato prima di uscire, a gran voce, ma che ora nel ricordo sembrava un bisbiglìo sommesso.

“La bambina al nido, entro le 9,00, mi raccomando!”

“LA BAMBINA?”

© Silvana Maroni