lunedì 22 aprile 2024

SANGUINACCIO: UNA STORIA HORROR

A quattro anni spiavo la cucina delle zie. Un mondo misterioso,  affascinante, ma anche un po’ inquietante, qualche volta. Sembrava di entrare in un antro di streghe, buone però, come quello che preparavano!

Zia Carmela era l’artefice principale: “Guarda, Ida comm’è bello, freschissimo!”

“Overo è bello, comm’è scuro!”

“Hanno acciso ‘o maiale proprio ajere”

Io a stento arrivavo al tavolo, ma guardavo e ascoltavo attentamente fissando i momenti salienti di quella preparazione magica e i suoi misteriosi ingredienti.

Il barattolo era chiuso e conteneva una sostanza vischiosa, tra il rosso e il marrone, piena di grumi che andavano accuratamente filtrati.

 Intanto sul fuoco un pentolone accoglieva gli altri ingredienti, tra cui una quantità indescrivibile di cioccolato: pezzettoni scuri che fondevano nel liquido sobbollendo e schizzando di gocce squisite tutta la cucina.

La cottura era lunga, ma io restavo a guardare, come rapita in un incantesimo.

I grembiuloni delle zie erano macchiati di rosso sangue, ma i loro sorrisi erano gioiosi e rassicuranti, anche se, lo confesso, qualche piccolissimo brivido lo provavo!

© Silvana Maroni


 

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